Il semplice fatto di disporre di molti dati non significa necessariamente avere molte informazioni. Per ottenere insight strategici, utili e basati sui dati, servono gli advanced analytics. Come illustra Rick Rodick, CFO di TELUS International: "La mia preoccupazione più grande è quello che non sappiamo. Anche potendo accedere ai dati necessari, si rischia di prendere decisioni sbagliate se non li si interpreta correttamente".
Gli advanced analytics possono avere un effetto travolgente sul reparto Finance in svariati ambiti, ad esempio consentendo il monitoraggio costante, aumentando l'accuratezza delle previsioni e migliorando i processi decisionali.
Nella realtà, però, non tutte le funzioni Finance utilizzano i dati nel migliore dei modi. Dov'è che i CFO hanno l'opportunità di usare questa capacità in modo più efficace e quali barriere possono impedire loro di sfruttare al massimo gli strumenti analitici?
Da un punto di vista globale, è chiaro che c'è margine di miglioramento nell'utilizzo dell'analisi dei dati nell'intera funzione finanziaria. Con il nostro studio "Finance Redefined", che ha raccolto le opinioni di oltre 670 CFO e responsabili Finance senior in tutto il mondo, abbiamo rilevato che al momento solo una minima parte dei CFO utilizza ampiamente gli advanced analytics nei settori chiave del Finance. Con advanced analytics ci riferiamo ad approcci e strumenti sofisticati che portano alla luce insights più approfonditi, generano suggerimenti e utilizzano tecniche predittive.
I risultati dello studio indicano che la reportistica finanziaria è l'area in cui è più probabile che i CFO utilizzino l'analisi dei dati, essendo impiegata a questo scopo da ben oltre un terzo delle persone interpellate (vedere la tabella di seguito, "Processi aziendali del Finance in cui l'analisi avanzata sta guadagnando più popolarità"). D'altro lato, solo un quarto dei partecipanti utilizza ampiamente questi strumenti analitici per fornire dati self-service ai responsabili aziendali.
1º Reportistica finanziaria
2º Programmazione, pianificazione del budget e previsione
3º Individuazione delle opportunità di taglio delle spese
4º Gestione del rischio
5º Analisi della redditività
6º Processo decisionale operativo
7º Individuazione delle minacce competitive, ad esempio i perturbatori verticali
8º Dati self-service per i responsabili aziendali
Gli intervistati hanno indicato di avere intenzione di sfruttare gli advanced analytics in futuro. I miglioramenti previsti sono però modesti: solo il 39%, ad esempio, pensa che userà ampiamente gli advanced analytics per la gestione dei rischi fra tre anni, rispetto al 31% di oggi.
Dato che l'analisi avanzata ha così tanto da offrire, come mai molti CFO non hanno ancora accettato del tutto il suo potenziale? Le principali barriere allo sviluppo degli insights basati sui dati, secondo i CFO, sono legate alle difficoltà nell'integrare dati finanziari e non finanziari. In secondo luogo c'è il problema dell'inefficienza dei sistemi, che secondo gli intervistati obbliga i team di Finance a sprecare molto tempo ad aggregare e riconciliare i dati.
Il problema dell'integrazione di dati finanziari e non finanziari è diventato sempre più pressante negli ultimi anni, poiché i responsabili Finance hanno allargato le maglie per ottenere informazioni da pool di dati più ampi. Riunendo dati finanziari e non finanziari, i CFO possono avere una panoramica più completa del business e beneficiare di insights operativi più inclusivi. I dati non finanziari possono comprendere informazioni sui clienti, sui punti vendita o sugli indennizzi assicurativi. Potrebbero includere persino dati meteorologici, che possono essere estremamente importanti per settori in cui la domanda di beni aumenta o diminuisce a seconda delle condizioni climatiche, come il retail e l'ospitalità.
"Molte società stanno cercando di usare i dati in modi diversi", commenta Naved Qureshi di IBM. "Il reparto Finance tradizionalmente utilizza ciò che serve nell'organizzazione finanziaria, ma si stanno impiegando sempre più i dati non finanziari interni all'azienda, nonché i dati non strutturati derivati dall'esterno."
Un simile approccio può comportare benefici considerevoli. "The Future of Planning, Budgeting, and Forecasting", una ricerca svolta da FSN in collaborazione con Workday, rivela che i CFO e i manager senior che usano meglio i dati non finanziari segnalano previsioni più veloci, maggiore reattività ai cambiamenti del mercato e migliore precisione nelle previsioni rispetto a chi non ha aumentato il ricorso ai dati non finanziari negli ultimi tre anni. I professionisti in grado di usare efficacemente questi dati hanno anche il doppio delle probabilità di effettuare previsioni per un arco temporale superiore ai 12 mesi.
Tuttavia, nonostante i numerosi vantaggi di questo approccio, l'integrazione tra dati non finanziari e dati finanziari più tradizionali pone non poche difficoltà. Innanzitutto, i dati non finanziari spesso sono non strutturati o semi-strutturati, a differenza delle informazioni finanziarie che sono altamente strutturate. Questo tipo di dati deve quindi essere prima elaborato per poter poi essere integrato correttamente.
Può essere una sfida anche semplicemente ottenere i dati necessari. In presenza di silo organizzativi, i CFO devono riuscire a comunicare efficacemente con gli altri reparti per poter accedere a dati non finanziari, i quali potrebbero trovarsi su sistemi diversi in qualche angolo dell'organizzazione. D'altro canto, è anche importante individuare eventuali vincoli legali che possono applicarsi a determinati tipi di dati non finanziari, quali le informazioni dei clienti.
Per sfruttare al massimo questi dati non finanziari, i CFO devono quindi superare alcune sfide, il che può voler dire convincere altri reparti aziendali che l'accesso ai loro dati sarà di beneficio per l'organizzazione o permetterà di risolvere problemi tecnici di integrazione.
Un'altra scoperta degna di nota della nostra ricerca è che appena un quarto dei team Finance utilizza appieno i dati self-service di cui dispongono i loro responsabili. I CFO che tralasciano questo aspetto potrebbero lasciarsi scappare un'opportunità, dato che il concetto di democratizzazione dei dati ha preso piede negli ultimi anni. Rendere i dati disponibili all'interno dell'organizzazione permette ai singoli di accedere facilmente alle informazioni di cui hanno bisogno e di prendere decisioni più precise. Questo può essere un potente strumento per coinvolgere varie parti dell'organizzazione e incoraggiarle a svolgere un ruolo attivo nelle iniziative strategiche.
Nel Finance, la democratizzazione dei dati potrebbe rafforzare le competenze degli executive dell'intera organizzazione grazie all'adozione di analisi self-service. Con questo approccio, i CFO possono permettere ai propri colleghi di combinare vari set di dati per comprendere meglio l'impatto delle proprie decisioni sui profitti.
Benché la ricerca dimostri che attualmente solo un team Finance su quattro sfrutta queste opportunità, le differenze tra i diversi settori industriali presi in considerazione sono notevoli. Ad esempio, il 41% dei responsabili Finance nel settore della gestione degli investimenti sostiene di utilizzare ampiamente l'analisi self-service. E se anche le assicurazioni registrano un dato relativamente alto, altri settori sono ben lontani:
Rodick (TELUS International) è un responsabile Finance che crede che l'analisi self-service possa rivoluzionare la velocità e l'efficacia dei processi decisionali e il suo team sta elaborando una scorecard self-service per la dirigenza dell'azienda. "Le informazioni saranno a portata di mano e genereranno altre domande", spiega. "Se qualcuno nota delle anomalie nei KPI, può contattare il reparto Finance per chiedere di approfondire, e si spera che lo stia già facendo. Ma l'idea è quella di fornire accesso immediato a determinati dati".
I risultati completi della ricerca alla base dello studio globale "Finance Redefined" sono disponibili in questo report.
Informazioni sullo studio globale di Workday sui responsabili Finance
Tra settembre 2017 e gennaio 2018 abbiamo intervistato più di 670 responsabili Finance in America, Europa, Asia Pacifica e Sudafrica, attivi in 10 importanti settori. Oltre un terzo (38%) lavora presso grandi organizzazioni con un fatturato annuo di più di 1 miliardo di dollari, il 35% tra 500 milioni e 1 miliardo di dollari e il 27% tra 250 e 500 milioni di dollari. I partecipanti erano per oltre un terzo CFO, direttori finanziari o capi/controllori contabili, mentre per il resto provenivano da ruoli Finance senior, come responsabili della pianificazione e analisi finanziaria o vicepresidenti delle operazioni finanziarie.